E' un classico della cucina romana, e forse anche il piatto che a me fa più gola in generale.
Quando vado a Roma la ordino sempre, più di qualsiasi altra pasta, più di qualsiasi altro secondo caratteristico.
Il sapore "formaggioso" mi fa impazzire, quella cremosità è una croce e delizia per tutte le persone che vogliono cucinarla, e poi il pepe.. Insomma, non è sicuramente una pasta delicata, ma da quella sferzata di sapore che non ti lascia indifferente, ed io la cucina la concepisco esattamente così.
Non sono per i piatti che non sanno di nulla e che magari costano un'infinità, nè tantomeno per quei piatti neutri ed eccessivamente delicati.
Il mio concetto di buono comprende sicuramente tutto ciò che è saporito, ma ovviamente ben equilibrato.
Torniamo alla cacio e pepe.. il titolo è esemplificativo: essendo una pasta che io amo molto mangiare ovviamente mi sono cimentata tante volte ed è inutile precisare che tutte sono state un flop clamoroso.
Cambiava la tecnica, cambiavano i tempi, ma alla fine ottenevo sempre una pasta in bianco, ed un mappazzone di formaggio sul fondo della ciotola..
Ossia, quanto di più brutto si possa produrre lavorando con dei primi: una pasta totalmente slegata.
Un giorno però mi viene la genialata (ed immagino che anche tante altre persone al mondo faranno come faccio io)...