martedì 27 ottobre 2015

Pizza come in pizzeria con licoli






  • 360 gr  di  farina 0 per pizza; (io 250g)
  • 100 gr di farina 0 forte (W330); (io 210 di manitoba rossetto)
  • 100 gr di semola;
  • 350-360 gr  d 'acqua;
  • 10 gr di sale;
  • 40-50 gr di licoli oppure 3 gr di lievito di birra
  • due cucchiai d'olio.



Rinfrescate il vostro lievito naturale in coltura liquida secondo abitudine; 


Iniziate con l'autolisicioè idratate la farina setacciata con 300 ml d'acqua (mettete da parte i restanti 60 ml e conservateli in frigo).

Mescolate grossolanamente con un cucchiaio di legno ( l'impasto si presenterà stracciato e non omogeneo) e fate riposare da mezz'ora a due/tre ore.
Trascorso il riposo, sciogliete il lievito  in 40 ml d'acqua ( tenete da parte solo 20 ml d'acqua in cui scioglierete il sale) unite l'impasto autolitico ed iniziate ad impastare.



Quando l'impasto è liscio versate il sale con il goccino d'acqua tenuto da parte;
 unite l'olio a filo. Impastate ancora molto bene fino ad assorbimento.
L'impasto deve essere bello liscio ma non è necessario  raggiungere l'incordatura ( altrimenti potreste  incontare qualche difficoltà nella stesura dell'impasto sottile).



Trasferite in una ciotola e sigillate con pellicola;
fate riposare l'impasto 2-3 ore ,deve iniziare a gonfiare.



Lasciate l'impasto in frigo, nella parte più bassa, per 36-48 ore.
Dovrete tener sott'occhio l'impasto, perchè si comporterà diversamente a seconda della temperatura. 
In teoria in frigo non dovrebbe crescere e lievitare, ma se così non fosse e crescesse un po' troppo, consiglio di abbassare la temperatura del frigo e di ridurre i tempi di lievitazione pre-cottura

Trascorsa la maturazione, togliete l'impasto dal frigo (io alle 13) aspettate che l'impasto inizi a crescere in ciotola (circa 1 ora e mezza, 2) e procedete alla pezzatura (ore 15) su spianatoia cosparsa di semola, pirlando bene ogni panetto.
Coprite i panetti e fate riposare, a seconda della temperatura, dalle 2 ore (d'estate) alle 6 (in pieno inverno).

Ricordo che i tempi sono puramente indicativi, non dipendono solo dalla temperatura ambientale e dalla forza del lievito madre, ma anche da come si presenta l'impasto alla fine della maturazione. Se è cresciuto abbondantemente (oltre il raddoppio), modestamente (raddoppiato) o se la lievitazione si è stoppata una volta messo in frigo, e deve quindi proseguire a temperatura ambiente. Dovrete regolarvi monitorando i volumi,

Io alle 19.30 ho steso ed ho cotto su una bistecchiera in pietra che ho fatto arroventare per qualche minuto, mentre il forno era già arrivato a temperatura in modalità solo grill.

Per maggiori delucidazioni sulla cottura testo-grill guardate questo video: 



Ho steso la pizza sulla spianatoia cercando di assottigliare il panetto ma allo stesso tempo facendo attenzione a non sgonfiare le bollicine.



Ho sistemato la pizza sul tagliere e ho condito la pizza mettendo tutti gli ingredienti. Questa operazione richiederà 1/2 minuti, nel frattempo l'impasto sarà già gonfiato e il fondo della pizza si sarà dorato, dopodichè se la bistecchiera è adatta per andare il forno si può metterla sulla griglia nella tacca più vicina alle resistenze, altrimenti dovremo prendere con attenzione la pizza e metterla direttamente sulla griglia del forno per far abbrustolire tutto il cornicione e per far sciogliere la mozzarella.



Qui di seguito ecco le mie pizze:





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venerdì 9 ottobre 2015

Risotto giallo con spinaci e salsiccia


Ingredienti:

  • riso
  • salsiccia
  • spinaci
  • zafferano
  • acqua
  • sale, pepe, olio
  • parmigiano
  • cipolla
  • burro


Lessiamo gli spinaci in abbondante acqua salata, una volta cotti li scoliamo, tenendo da parte l'acqua, li strizziamo e li tritiamo leggermente.
Iniziamo a fare il risotto preparando un trito sottilissimo di cipolla che faremo rosolare con una noce di burro e un goccino di olio.
Aggiungiamo il riso e facciamo tostare bene, aggiungiamo la salsiccia e bagniamo subito con l'acqua degli spinaci. Iniziamo a mescolare energicamente aggiungendo via via l'acqua di cottura degli spinaci fino a quando il riso non si ammorbidirà, sul finire della cottura aggiungiamo gli spinaci e lo zafferando sciolto in un pò di acqua calda.
A fuoco spento aggiungiamo il pepe e il parmigiano e serviamo.


martedì 6 ottobre 2015

Pomodori gratinati con panatura al basilico

Avete ancora la fortuna di trovare qualche pomodoro maturo e succoso?
Fateli così, ora accendere il forno non è una così grande sofferenza e vi ritroverete in pochi minuti un contorno gustosissimo e adatto da accompagnare a carne o pesce, ma che va benissimo anche mangiato da solo.


Ingredienti:
  • pomodori per insalata sodi
  • parmigiano
  • pecorino
  • mollica di pane raffermo
  • aglio
  • basilico
  • origano
  • pepe, sale olio qb



Preparate la panure con la mollica del pane raffermo (non usate il pangrattato, non è adatto per fare la panatura aromatizzata), tagliatela a pezzettoni e mettetela nel tritatutto con basilico e aglio.

Fate andare le lame fino a quando non sarà ben amalgamato, prendetene 3/4 cucchiai e mescolatelo con un pò di parmigiano, pecorino e origano in una ciotola.

NB: la panatura che rimane mettetela in un contenitore di plastica e conservatela in congelatore, si manterrà benissimo.


Tagliate i pomodori a fette, disponeteli sulla teglia e salateli leggermente.
Cospargeteli con la panure, un giro d'olio e infornate a 180° fino a quando la panatura non diventerà ben gratinata e croccante. Se necessario gli ultimi minuti impostate in forno in modalità grill e mettete la teglia nella parte alta del forno, vicino alle resistenze.



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venerdì 18 settembre 2015

Nachos homemade

Oramai sono diventata patita della cucina messicana. Ho provato a fare tanti manicaretti e tutti mi hanno dato una gran soddisfazione perchè si tratta generalmente di piatti unici tutti stra ricchi e conditi, e un sol boccone ti sazia da qui all'eternità.
Può piacere o non piacere, ma sicuramente è un tipo di cucina che soddisfa.

Mi sono aperta anche all'avocado, frutto che io non conoscevo ed ho gustato la guacamole (qui), ma mi attiravano tantissimo i nachos, quei triangolini fatti di farina di mais che puoi gustare con taaante salsine, ma l'idea che mi solletica di più è quella di vederli totalmente cosparsi di una salsa al formaggio fuso.
Libidinoso.

Non so perchè io abbia deciso di voler fare i nachos in casa visto che si trovano comodamente nelle buste, però a conti fatti devo dire che son molto più buoni quelli homemade che non quelli imbustati.

La "ricetta" non merita nemmeno di essere chiamata così, visto che è più vaga dei miei discorsi al mattino appena sveglia, ma ad onor del vero mi sono mossa spinta dall'istinto, non sapevo dove sarei approdata e ho fatto aggiunte e modifiche in corso d'opera.

Voi prendete questo post per quello che è: un'idea.


Per ricreare la harina masa che sarebbe una farina di mais molto raffinata ho frullato al tritatutto la farina di mais per polenta e la farina 00. Diciamo che per ogni cucchiaio di 00 ne mettevo due di farina di mais. Ho frullato fino ad ottenere una farina più sottile e che somigliasse vagamente alla masa.
In una ciotola ho mescolato la farina con un pò di sale e un giro di olio ed ho aggiunto acqua necessaria a formare una palletta di impasto asciutta ma lavorabile.

Ho foderato una teglia con della carta forno e l'ho spennellata con olio, ho steso sottile la pasta con un mattarello ho messo la sfoglia sulla carta, pennellando con olio anche la parte superiore.

Ho fatto cuocere a 200° fino a doratura girando delicatamente da una parte e dall'altra la sfoglia.

Col senno di poi mi rendo conto che prima di mettere la sfoglia sulla teglia avrei dovuto tagliare i pezzettini, perchè una volta cotti saranno talmente croccanti da fare un macello ovunque.
Se i miei nachos sono irregolari è solo per quello.. ma erano buonissimi intinti nella salsa bbq.

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martedì 8 settembre 2015

Pasta con pesce spada e melanzane

La mia sessione estiva è stata talmente intensa che ho sfiorato l'esaurimento nervoso.
Studiare dei mattoni con 37° e un'umidità perennemente del 90% non è stato affatto semplice, e nemmeno troppo produttivo a dirla tutta..

Ho bramato le vacanze come non mi è mai successo in anni e anni di carriera scolastica; scendere giù in Calabria e fare un pò di mare mi ha rigenerata, e riprovare la sensazione della sabbia sotto i piedi è stato strano, non la provavo da più di un anno.

L'estate è quasi volta al termine, ma agosto è stato intensissimo.
Parto dal fatto che ho dovuto dire addio al mio pc. E' bello atterrare finalmente sul suolo natìo, accendere il pc e scoprire che a mano a mano nessun tasto della tastiera obbediva al mio comando..
Quando viaggiate in aereo bardatelo con 4/5 strati di vestiti perchè le valigie vengono trattate malissimo e quello che è successo a me potrebbe capitare anche al vostro computer.

Quando poi ho sostituito il computer abbiamo fronteggiato un guasto telecom che ci ha costretti per più di 10 giorni a stare senza internet.. 
Internet è tornato quando? il 26 agosto giorno del matrimonio della mia sorellona..
Insomma, mesetto discretamente intenso.. ora tutto pare passato, rimane un pò di stanchezza e tanta felicità. Mia sorella è sposata, internet è tornato, il pc funziona, devo ricominciare a studiare.. insomma si sta assestando nuovamente tutto.


Per 4 persone:

  • 250g di pesce spada fresco o surgelato
  • 3 melanzane
  • 150g di pomodorini
  • aglio, olio, sale, pepe, basilico qb
  • olio per friggere
Tagliamo le melanzane a striscioline sottili e friggiamo in abbondante olio di semi, scoliamo dall'olio e mettiamo ad asciugare in un piatto con carta assorbente.
Puliamo il pesce spada eliminando la pelle ed eventualmente eliminando l'osso.
Tagliamo a pezzettini e facciamo scottare per pochi minuti in una padella con 2/3 cucchiai di olio e uno spicchio di aglio.
Tagliamo i pomodorini in piccole parti e aggiungiamoli al pesce spada a fine cottura, solo per fargli prendere un pò di calore, dopodichè aggiungiamo le melanzane e mescoliamo.
Aggiustare di sale, pepe e basilico, scolare la pasta molto al dente e finire la cottura nel sugo con un pò di acqua di cottura fino a quando la pasta non sarà della giusta consistenza e soprattutto ben cremosa. 






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lunedì 31 agosto 2015

Torta margherita

Ditemi se non è vero che cerchiamo sempre di fare dolci o torte tra le più elaborate e complesse, cerchiamo di complicarci la vita con creme che necessitano di un termometro guardato a vista, con torte da 10 strati o con procedimenti che prevedono almeno 3 giorni di lavoro, ma che poi alla fine cediamo di fronte a dolci semplicissimi come una crostata o una torta di mele.

Questa torta è ancor più semplice delle due sopra citate, ma è di una bontà, sofficità e versatilità impressionante.
E' la tipica torta margherita, aromatizzata al limone da mangiare con una montagna di zucchero a velo.
E' sofficissima ma compatta perché all'interno rimane umida il che la rende adattissima per essere tagliata a strati e farcita con una qualsiasi crema senza rischiare che si sbricioli tutta o che risulti un mattone in bocca, ma analogamente anche mangiata così, nella sua semplicità, rende e non annoia.

Inoltre essendo aromatizzata al limone si sposa benissimo con tutti i tipi di frutta per cui può prestarsi da base per divenire poi torta di mele,pesche,ciliegie,fragole, oppure può prestarsi a diventare una sorta di torta zebrata, o dei muffins.

Insomma segnatevi la ricetta, perché è la classica che non vi tradirà mai e che in qualsiasi momento di difficoltà vi può togliere dai guai.



La ricetta è semplicissima, occorrono:
  • 200gr di farina
  • 200gr di zucchero
  • 4 uova
  • 200gr di margarina
  • la buccia grattuggiata di un limone
  • 1 bustina di lievito per dolci
Iniziare miscelando con un cucchiaio la farina, lievito e la scorza di limone.
Frullare in una ciotola la margarina e lo zucchero, aggiungere poco alla volta i tuorli d'uovo e il mix di farina-lievito-limone fino ad ottenere un composto ben amalgamato. Sarà sicuramente molto sodo, ma non è un problema perché in un'altra ciotola monteremo l'albume a neve e con una spatolina lo incorporeremo all'impasto, mescolando dall'altro verso il basso, in questo modo l'impasto raggiungerà la giusta consistenza.


Foderare una teglia con carta forno e versarvi all'interno il composto e infornare in forno statico a 180° per 35/40 minuti. Ovviamente ogni forno è diverso, per cui è possibile che la torta necessiti di 30 come di 45 minuti, per cui controllate bene la torta, fate la prova stecchino per accertarvi se l'interno sia cotto e una volta che la superficie si sarà dorata la torta potrà dirsi pronta.
Lasciar raffreddare per qualche minuto e staccare la torta dalla teglia mettendola su un'alzata o su un piatto da portata spolverando con lo zucchero a velo.


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venerdì 14 agosto 2015

Gnocchetti di rucola

C'era una volta un uomo che coltivava la terra. Piantava ogni tipologia di verdura, si divertiva a vederla crescere e poi provava una soddisfazione immensa a mangiare e a sbandierare ai quattro venti che si trattava di prodotti propri.
Succedeva ogni volta così, eccetto che con la rucola.
Nella sua campagna cresceva un alberello di rucola selvatica estremamente amara e che faceva inorridire tanto l'uomo, quanto i suoi figli.

Un bel giorno la moglie del contadino decise di trovare una soluzione per far mangiare la rucola a tutti e si inventò questa bella ricetta...

Da allora la rucola selvatica non cresce più, ma questi gnocchetti sonio diventati un must nella loro famiglia.


Per 4 persone:
  • 100g di rucola
  • 12 cucchiai ben pieni di farina
  • acqua qb
  • sale
  • salsa di pomodoro
  • formaggio da grattugiare sopra
In un pentolino aggiungete un pò d'acqua, portatela ad ebollizione e fate lessare all'interno la rucola.
Occorrerà un minutino soltanto, giusto il tempo che la rucola appassisca, dopodichè con una schiumarola sollevatela e mettetela nel bicchiere del mixer. Non serve scolarla troppo perchè nel mixer servirà comunque un pò d'acqua: orientativamente deve coprire a filo la rucola.

Date un colpo di mixer e dovrete ottenere una poltiglia simile a quella che vedete nelle prime due voto.. liquida e ovviamente con la parte più fibrosa che si è depositata in fondo.
Aggiungete più o meno 12 cucchiai di farina e un pò di sale. 
Mettetene poco alla volta e mescolate fino ad ottenere un "impasto" molto appiccicoso e colloso, che se mescoli con un cucchiaio tende ad aggrapparsi allo stesso.
Comunque trattasi di una questione di gusti: più farina mettete più gli gnocchetti verranno duri.




Preparate un sugo di pomodoro semplice con dell'aglio e del basilico e nella pentola con l'acqua salata in ebollizione tuffate gli gnocchetti.
Il mio metodo è il seguente: uso due cucchiaini bagnati, con uno prendo un pò di impasto e con l'altro lo faccio scivolare nella pentola.
Non prendete troppo impasto perchè nell'acqua tende a gonfiare. e fate questo lavoro poco alla volta, e quando gli gnocchetti saliranno a galla saranno pronti per essere scolati e tuffati nel sugo.
Mescolare bene, grattugiare un formaggio a piacimento e servire.

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mercoledì 5 agosto 2015

Panini con lievito madre cotti in padella

Non sono mai stata una lamentosa, né sono mai stata insofferente al caldo.
Anzi, è sempre stato più probabile vedermi d'estate con la maglia e i jeans ma quest'anno è diverso.
Forse sto invecchiando o forse sta facendo veramente un caldo terribile ma la verità è che non passa una giorno senza che io sia completamente grondante di sudore a dire "caldo del cavolo, quando arriva l'inverno!!".

Ovviamente anche col caldo non posso mica rinunciare alla mia passione più grande: gli impasti; non sia mai, però niente forno. E come si fa? Ecco l'escamotage.

Nel gruppo fb La Pasta madre liquida: il licoli del quale faccio parte da quando ho creato Vito, Rosi Montoya - un'utente - ha pubblicato una bellissima ricetta per creare dei panini da cuocere non al forno, ma in padella. Potete vedere da voi il risultato, panini ben cotti e dalla mollichina fitta ma ugualmente alveolata. Si preparano in giornata e si conservano bene per qualche giorno in una bustina per alimenti e quindi se anche voi come me non volete smettere di impastare, ma vi rifiutate categoricamente di accendere il forno eccovi trovata la soluzione.



Per 10-12 panini:
Ricetta di Rosi Montoya
  • 220 gr farina 0
  • 100 gr semola rimacinata
  • 60 gr licoli
  • 200 gr acqua
  • 1 cucchiaio olio evo
  • 3 gr malto polvere
  • 7 gr sale

Dunque io ho preso l'abitudine di non rinfrescare il licoli e di attenderne il raddoppio prima di usarlo negli impasti, ma lo uso direttamente dal frigo e anche Rosi per questa ricetta ha usato il licoli freddo e rinfrescato 5 giorni prima. Ma ognuno si senta libero di procedere come meglio crede.

Io ho impastato a mano mettendo tutti gli ingredienti assieme e per ultimo l'olio.
Ho fatto rilassare l'impasto per 15min sulla spianatoia dopodiché ho fatto un giro di pieghe a 3 e ho lasciato lievitare in una ciotola unta fino al raddoppio.
Poi ho sgonfiato con le mani, ed ho schiacciato ed allungato l'impasto. Ho ricavato dei dischetti di 1 cm di spessore che poi ho allungato per ottenere delle ciabattine, li ho messi a lievitare su una teglia infarinata e li ho coperti con pellicola.



Una volta gonfi ho scaldato una padella fino a farla diventare rovente e facendo attenzione a non sgonfiarli ho preso pochi panini alla volta e li ho adagiati dentro facendoli cuocere a fuoco forte con coperchio per 2/3 min fino a farli dorare, poi ho abbassato il fuoco e li ho girati, li ho coperti e ho atteso che dorassero anche dall'altro lato per una cottura totale di almeno 5 minuti.
Una volta cotti farli raffreddare sulla griglia.

PS: se io avessi voluto adattare la ricetta per farla con lievito di birra ne avrei messo un 1 grammo e avrei iniziato ad impastare al mattino per avere una lievitazione più lenta.

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domenica 26 luglio 2015

I'm coming back..

Sessione estiva, esami universitari, caldo, viaggi, aeroporti, estate, vacanze, pc rotto, e finalmente eccoci qui.
Sono stati mesi intensissimi che non mi hanno permesso di essere presente come avrei desiderato.
Ho cucinato sempre molto, ho sperimentato, ma non ho avuto il tempo e neanche la voglia di dedicare quell'oretta quotidiana al blog.
Troppa la stanchezza, troppe le cose da fare.
Ma adesso sono qui e sono tornata, e presto vi inonderò di nuove ricette..
Baci <3

giovedì 11 giugno 2015

Focaccia morbidissima di Monique

Oggi più che parlare di una ricetta parliamo della persona alla quale ho "rubato" la ricetta stessa.
L'ho scoperta solo qualche mese fa purtroppo, SHAME ON ME, e non me ne capacito.



E' un blog fantastico, uno di quelli che potresti consultare al mattino mentre sorseggi al caffè, esattamente al posto dei quotidiani.
Sicuramente la mattinata partirebbe col piede giusto, e con un bel sorriso stampato sulla bocca.

Se andate a visitare il suo blog Miel & Ricotta (cioè, già il nome mi sembra fighissimo..perché non c'ho pensato prima io?), ne rimarrete affascinati per tantissimi motivi.
E' un blog semplice, senza fronzoli. Oserei dire anche un po' essenziale, forse come la padrona stessa.
E' un blog in cui le foto, da lei fatte, riempiono tutto lo spazio.



E' un blog in cui trovi delle ricette fantastiche, io ne avrò messo tra i preferiti forse 4567, ma è soprattutto un blog dal quale traspare al 100% Monique.
Non è uno di quegli spazi usato solo per propagandare prodotti o per fare la ricetta che gira su 3/4 di internet, perché se non la fai pure tu sei un po' sfigato. chissenefrega!
No, quel blog è Monique.
Si parla di lei in tutti i post, anche in quelli dedicati alla focaccia - per dire - e si ride, soprattutto.
Io mi stupisco della sua capacità di raccontare le cose in modo così leggero (anche quando parla di cose importanti) e di prendersi anche in giro, ci vorrebbero più persone così, e di fronte a questo dono non si può far altro che riconoscerlo e come minimo apprezzarlo.



Non vi ancora detto che lei si definisce La signorina no.

Posso dire che la stimo anche per questo? Lei è una che detesta più cose di quante ne mangia.
E questo a mio avviso la rende molto più "UMANA" del resto delle/i foodblogger che sembra mangiare tutto, anche le pietre trovandole anche buone.

Io sono più simile a Monique, molte cose non mi piacciono e non le cucino. Anche se questo comporta qualche migliaio di visite in meno.
Io cucino quello che mi piace, ed io sono quel che amo mangiare. Per cui viva la signorina no.



Ci tengo a precisare che Monique non sa chi io sia ahahha. Per cui tutto quel che io ho scritto è solo un omaggio ad una persona che io reputo talentuosa e che mi ha spesso rallegrato le giornate.

Comunque la ricetta che ho fatto è sua e la trovate qui, e come se non ci fosse cosa più rispettosa io copincollo la sua spiegazione. La ricetta è un'assoluta garanzia, e vi raccomando di guardare molto lentamente le sue foto perché potreste rischiare di mangiare lo schermo del pc.
 

 

Per 3 focaccine

400 g farina 0 (io ho usato la T55 francese)
10 g sale
4 g lievito di birra fresco
300 g acqua tiepida
3 grappoli di pomodorini ciliegia (io ne ho usato un tipo rosso, uno giallo e uno verde)
aglio
olio

In una ciotola piccola, mescolate la farina con il sale. In una grande ciotola, sciogliete il lievito con l'acqua. Versate il primo mélange nel secondo e mescolate con un cucchiaio di legno per ottenere un impasto un po' appiccicoso. Oliate un'altra ciotola e adagiateci l'impasto. Ricoprite a campana con l'altra ciotola e far riposare 30 minuti. Passati i 30 minuti, sempre lasciando l'impasto nella ciotola, fate delle pieghe semplici prendendo i lembi e portandoli verso l'interno:
 Coprite e lasciate riposare ancora per 30 minuti. Ripetete le pieghe e coprite. Lasciar passare altre 3 ore, ricordandosi di fare le pieghe ogni 30 minuti. In tutto sono 4 ore di lievitazione lavorata, con 8 operazioni di pieghe. All'ultima operazione, la pasta sarà piena di bolle d'aria molto grandi. Ricordatevi sempre di oliare un po' la ciotola o comunque di non farla mai rimanere senza olio. Rovesciatela su una teglia coperta di carta da forno e con delicatezza, per non sgonfiare l' impasto e non rompere le bolle. Coprite a campana e lasciate riposare per 10 minuti. Dividete l'impasto in 3 parti, appiattitele con le mani, per formare le focaccine e lasciatele riposare ancora 10 minuti.
"Tamponate" le focaccine con dell'aglio diviso a metà.

Per favore, fate finta di non notare il litro d'olio che mi è caduto e si è depositato tutto in una zona.

Guarnite con i grappoli di pomodorini (io per una miglior mangiabilità ho sbollentato i pomodorini in acqua bollente e ho tolto la pelle, poi in una ciotola li ho conditi con olio, sale, origano, basilico e aglio. Ho lasciato riposare in modo che i pomodorini tirassero fuori il loro sughetto, poi ho adagiato prima i pomodorini cercando di spingerli all'interno della pasta, e poi al posto del filo d'olio ho condito con il sughetto rimasto nella ciotola. Questo ha permesso di avere una crosticina leggermente scrocchiarella in totale antitesi con la mollica sofficissima.). Passate un filo d'olio e lasciarle lievitare altri 10/20 minuti.

Nel frattempo riscaldate il forno a 240°. Infornate per circa 20 minuti o fino a che la pasta sia dorata.
Per sapere se è cotta, battete il sotto della focaccia con un cucchiaino. Se il suono è secco è pronta.
Lasciare il rametto del grappolo è giusto un vezzo fotografico, io vi consiglio di mettere solo i pomodorini!

 
 
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sabato 23 maggio 2015

Pane senza impasto con lievito madre liquido

Inizio subito col dire che la ricetta è di Pat Pan di Pane, e per chi conosce un pò il mondo dei food blogger e per chi è appassionato di lievitati questo nome non può lasciare indifferenti.
La ricetta è presa da qui e la copierò sfacciatamente a) perchè l'ho seguita pedissequamente senza sgarrare di una virgola ed è bene che lo facciate anche voi se volete ottenere una meraviglia di pane, b) perchè è spiegata talmente bene che io non saprei neanche lontanamente riuscire a fare meglio. 



Dunque è un pane senza impasto e che io ho preparato due volte nel giro di due settimane.
Con questa ricetta ho fatto il mio secondo pane da quando ho creato il licoli.
Il primo era una vera schifezza, una suoletta di scarpe profumata di farina vuoi perchè la ricetta era improvvisata, vuoi perchè il lievito non era molto in forze.
Poi invece quando ho provato a fare questa ricetta ed è andato tutto liscio a momenti mi commuovevo.
Vedere il pane che lievita è una cosa magica, poi quando gonfia ulteriormente in forno allora inizi a saltellare per casa tutta felice e contenta, per non parlare poi di quando tagli la fetta e vedi i buchi...

E' una ricetta veramente comodissima, perchè c'è poco da piastricciare, e per quelle giornate in cui non vuoi stare a sporcare planetaria e spianatoia, e non vuoi star dietro all'incordatura perfetta, al velo ecc ecc questa è la ricetta perfetta.
Si prepara la sera, si lascia riposare in frigo una notte e poi al mattino la si riprende e alla sera ti ritrovi con un pane bello, buono, profumato e pieno di bolle.

La prima volta che l'ho preparato - e avevo come riferimento le foto di Pat - ero molto titubante all'idea che avrei raggiunto lo stesso risultato, perchè le foto pubblicate da lei sono bellissime con delle fette di pane con una mollica super alveolata e dalla crosta che solo a vederla sembrava croccantissima, 
Poi invece quando ho tagliato la fetta sono rimasta sbalordita, e non vi dico la soddisfazione.. 



Ricetta:500 gr di faina 0 Bio,330 gr di acqua fredda di rubinetto,100 gr di PM solida (al 40% o al 50%) rinfrescata e matura1 cucchiaino di malto o miele o zucchero ,10-12 gr di sale fino.oppure con la liquida :500 gr di faina 0 Bio,280 gr di acqua fredda di rubinetto,150 gr di Licoli (al 100% o al 130% d'idr.) rinfrescato e maturo,1 cucchiaino di malto o miele o zucchero ,10-12 gr di sale fino.
Procedimento:Sciogliere, con un cucchiaio di legno o una spatola di silicone in una ciotola, grossolanamente la PM nell'acqua. Aggiungere la farina, gli altri ingredienti e amalgamare grossolanamente,  aggiungendo ad ultimo il sale. Mescolare in tutto per 2 minuti circa. Riporre la ciotola così com'è in frigorifero coprendola con della pellicola trasparente, per circa 9-10 ore o più. Tolta dal frigorifero, lasciare tornare a temperatura la massa per circa 2 ore. Stendere delicatamente l'impasto aprendolo delicatamente con le dita e dare delle pieghe a fazzoletto* per creare la forma della pagnotta. Mettere a lievitare in un cestino foderato di tessuto o in una ciotola con canovaccio ben infarinati di semola o farina da polenta, con la chiusura dell'impasto rivolta verso l'alto. Coprire e lascio lievitare fino a che avrà sviluppato il doppio del volume  (circa 8 ore a t.a. con 22-24°C ). Dipende molto dalla temperatura ambiente.
*Pieghe a fazzoletto:allargare l'impasto delicatamente come a formare un quadrato (il fazzoletto) e riporto i 4 angoli verso il centro dell'impasto. Si formano ulteriori 4 angoli, riporto anche questi al centro e li pizzico un po tra loro per non fare riaprire l'impasto. Metto ora a lievitare.
Cottura:Riscaldare intanto il forno fino a 220°C con dentro un pentolino in metallo vuoto. Ribaltare sulla placca il pane con un movimento deciso e sicuro, accarezzare la superficie con della farina,  fare i tagli con una lametta e infornare a 220°-240°C con umidità creata buttando 1/3 di bicchiere d'acqua nel pentolino metallico ormai rovente. Puntare la cottura per un'ora. Fare salire la temperatura fino a 240°C e dopo abbassare, prima a 220°C  e poi a 200°C nella prima mezz'ora. Gli ultimi 10 minuti cuocere con il forno a spiffero, con un cucchiaio di legno per tenere aperto il portello del forno e far fuoriuscire l'umidità accumulata. Verificare la cottura battendo sul fondo del pane con le nocchie delle dita, deve suonare a vuoto come un tamburo! Fare raffreddare su una gratella o sollevato in verticale contro la parete, in modo che circoli aria e non si depositi la condensa che ammorbidirebbe la crosta.

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domenica 17 maggio 2015

Millefoglie con crema chantilly alla nocciola

Oh, finalmente l'ho rifatta.. vi avevo parlato qui delle mie due torte di compleanno, solo che la ricetta della torta tenerina ve l'ho data subito mentre questa si è fatta attendere, ma credetemi.. merita!




Io l'ho assaggiata una volta in occasione di una comunione.
E quel sapore in bocca mi è rimasto per tantissimo tempo, forse anni e ho sempre desiderato riuscire a riprodurla in modo fedele.
La crema è una semplice chantilly arricchita con della pasta di nocciole che io reperisco agilmente in un discount e il risultato non è per niente stucchevole, ma molto molto aromatico.
In realtà quella che ho usato io è una pasta che si utilizza per fare i gelati ma io l'ho riadattata in questa versione ed il risultato è stato ottimo, ma penso anche che frullando le nocciole in un robot con le lame per un bel po' di tempo fino a quando butteranno fuori il loro olio potreste fare una pasta di nocciole Doc anche voi a casa.



Anyway..serve:
  • 2 rotoli di pasta sfoglia rettangolare
  • 200ml di panna da montare
  • 5 tuorli
  • 5 cucchiai rasi di zucchero
  • 5 cucchiai colmi di farina
  • 500ml di latte
  • pasta di nocciole
  • zucchero a velo
Dunque per prima cosa preparate la crema pasticcera.
Io la faccio con queste dosi che sono quelle che usava mia nonna e che usa mia mamma, le trovo facili da ricordare e anche collaudate, ma ciò non toglie che possiate usare la vostra ricetta preferita. L'importante è che sia neutra e che non venga aromatizzata con vaniglia o limone perché dovrà prendere solo il sapore delle nocciole.

Quindi: in una casseruola adatta mescolate i tuorli con lo zucchero e montateli un po' con una frusta per farli schiarire. Poi aggiungete la farina (potete aggiungerne anche un cucchiaio in più se volete una crema ben soda, ma è sufficiente che i cucchiai siano ben pieni) e mescolate bene per non lasciare grumi.
Aggiungere il latte poco alla volta e mettere sul fuoco - mescolando sempre per evitare che attacchi - fino ad ottenere una crema ben spessa e soda. Mettete a raffreddare e intanto preparate la pasta sfoglia: con un mattarello stendete bene i rotoli per assottigliare la sfoglia dopodiché ricavate due rettangoli, bucherellateli con una forchetta e cuocere a 200° C per 20 minuti. Togliere dal forno, girare la sfoglia, spolverizzarla con lo zucchero a velo su entrambi i lati.
Cuocere a 240° C per 3 minuti. Dopo tre minuti togliere dal forno la sfoglia e farla raffreddare a temperatura ambiente.

Intanto ho montato la panna.

A questo punto la crema dovrà essere fredda ed anche un po' più compatta, ho aggiunto un po' di pasta di nocciole - non conoscendola ci sono andata cauta aggiungendone poca alla volta per ottenere un sapore che mi aggradasse - ed ho mescolato, poi ho aggiunto poco alla volta la panna mescolando dal basso verso l'alto per non farla smontare e anche qui ne ho aggiunta fino a quando il sapore non mi ha convinta. E' inutile darvi le dosi perché secondo me è molto soggettivo e bisogna assaggiare.

Su un vassoio ho messo il primo strato di sfoglia, e poi aiutandomi con la sac a poche ho aggiunto uno strato di crema (se la crema dovesse venirvi troppo liquida fate questa operazione con un cucchiaio) poi un altra sfoglia e ancora crema, la terza sfoglia e un altro strato di crema e per finire la sfoglia.
Se la crema è ben densa e sta nella sac a poche potete divertirvi nell'ultimo strato facendo dei riccioli di crema e poi completando con le nocciole intere tostate, oppure terminate con un altro po' di zucchero a velo sulla sfoglia  e basta.



Potete lasciare la torta per qualche ora in frigo in questo modo si compatterà meglio e il risultato sarà più buono.


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venerdì 1 maggio 2015

Crostatine monoporzione con farina di farro, marmellata di lamponi e pistacchi

Ve l'avevo detto qui che mi era avanzata un po' di frolla no?
E ci eravamo lasciati con la promessa che vi avrei fatto vedere in quale modo la riciclavo, quindi vi presento le crostatine monoporzione con marmellata di lamponi e pistacchi.


Non riesco a spiegarvi quanto siano graziose e carine, e poi sono molto molto pratiche perché si prendono e mangiano senza il bisogno di tagliare nulla, e si conservano bene o in una scatola di latta oppure anche in freezer e quando avete voglia di mangiarle a colazione le fate decongelare per una notte e al mattino saranno buone come se fossero state appena fatte.


SE VUOI SAPERE COME HO PREPARATO LA PASTA FROLLA CLICCA QUI.

Per prepararle ho steso la pasta frolla e ne ho ricavato dei dischetti usando i pirottini in alluminio usa e getta. Ho sistemato ogni dischetto in uno stampino ed ho aggiunto una cucchiaiata di marmellata e un pò di granella di pistacchi. Ho completato con delle striscette di frolla per la superficie ed ho infornato a 180° fino a doratura. Li ho sfornati, li ho fatti raffreddare e poi li ho surgelati.



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mercoledì 22 aprile 2015

Conchiglioni ripieni

Quella di oggi è la ricetta di un primo, tanto per cambiare.
Sono dei conchiglioni ripieni di patate e ortiche e poi gratinati in forno con sugo e parmigiano.
Sono veramente semplicissimi da fare, e fanno una gran figura.
Io ho usato l'ortica, ma ciò non esclude il fatto che si possano usare gli spinaci o le bietole o qualsiasi altra verdura.


Ingredienti:
  • conchiglioni
  • patate lesse
  • ortiche lesse
  • uova
  • parmigiano
  • salsa di pomodoro
  • olio, sale, pepe
  • basilico
  • aglio
Portatevi avanti e lessate le patate e la verdura in acqua salata.
Le proporzioni sceglietele voi ma fate in modo che prevalga la verdura.
Schiacciate le patate e la verdura, mescolateci assieme uno o due uova - in base alla quantità di impasto che avete preparato - aggiustate di sale e pepe e aggiungete il parmigiano.
Intanto lessate i conchiglioni in acqua salata e lasciateli al dente e metteteli a scolare su un canovaccio pulito, e una volta freddi riempiteli con un po' di composto.

Poi preparate un sugo di pomodoro non troppo liquido e insaporitelo con aglio, olio, sale e basilico.
Sporcate una teglia con qualche cucchiaiata di sugo e sistematevi all'interno i conchiglioni, poi copriteli con un altro po' di sugo, spolverateli con del parmigiano e infornate a 180° fino a gratinatura.

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giovedì 9 aprile 2015

Focaccine in padella... pronte in 10 minuti

Panico, l'altra sera ero rimasta senza pane.
Non avevo neanche una fetta di pan carrè o una fetta biscottata per sopperire alla mancanza, e come se non bastasse Vito era in frigo non rinfrescato da una settimana, quindi anche la possibilità di impastare un chapati al volo mi è sfumata davanti in un secondo.



Quindi che faccio?
Sono le 20:00 non posso mica pensare di mettere la cena a tavola senza neanche una mollica di pane di accompagnamento.
Chi lo sente Matteo...
D'un tratto si accende la lampadina.. eureka!
Mi ricordo di aver visto da Elena (blog che io adoro) queste fantastiche focaccine, e quindi...fiùùù.. non sarà alveolato e con la crosta croccante, non diventerà certo il pane delle grandi occasioni, ma è facilissimo, è buonissimo, e ti salva la pelle quando ti dimentichi di passare dal fornaio.
E per di più il giorno dopo si conservano benissimo e se possibile, sono ancora più buone.
Io le ho fatte ad occhio e mi sono piaciute, se volete date un'occhiata anche alle proporzioni di Elena. Le mie erano queste:
  • 180g di farina
  • un pizzico di sale
  • un cucchiaino di lievito istantaneo per pizza
  • un pizzico di zucchero
  • un giro d'olio
  • acqua qb
In una ciotola impastate tutti gli ingredienti e aggiungete acqua quanto basta per ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso.
Dopodiché su un piano da lavoro stendete l'impasto ad un'altezza di un centimetro o anche meno (se le volete più piatte) e con un coppapasta (o un bicchiere) ricavate dei dischetti.
Fateli cuocere in una padella anche senza olio fino a farli dorare da ciascun lato, se volete evitare che gonfino non appena le mettete a cuocere da un lato potete bucherellarle con una forchetta, se evitate di fare questa operazione avrete delle bombette alte alte.
Quelle che avanzano, se avanzano, mettetele in una busta per alimenti di plastica e si conserveranno benissimo.


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sabato 4 aprile 2015

Casatiello napoletano e buona pasqua in ritardo.


Tra le cose che più apprezzo quando scendo a casa per le vacanze è senza dubbio la complicità con mia mamma.
E' meraviglioso quel momento in cui ad una delle due viene voglia di impastare e subito ci catapultiamo in cucina per vedere se abbiamo tutto l'occorrente.
E' così è stato anche questa volta.. mamma mi dice "sai che vorrei provare il casatiello? è una specie di pizza ripiena, molto buona e molto scenografica"
Così nel giro di 2 minuti abbiamo cercato sul web la ricetta e ci siamo immediatamente messe all'opera.
Il risultato??
Beh dico solo che nel giro di un'ora ne mancava la metà..





La ricetta cui ci siamo ispirati è tratta dal sito scattidigusto.it , ma l'abbiamo liberamente modificata, ecco la nostra:

Ingredienti per l'impasto:
  • 400gr di farina forte
  • acqua tiepida
  • mezzo cubetto di lievito
  • 100gr di olio d'oliva
  • un paio di prese di sale
Ingredienti per il ripieno:
  • schiacciata 
  • salsiccia (non troppo piccante)
  • prosciutto cotto
  • parmigiano
  • primo sale
  • pecorino morbido